Adoro l’Italia ma sopratutto adoro gli italiani. Uno tra questi é Paolo Fresu.
Oltre ad essere un grande trombettista e flicornista jazz, uno di quelli con grande cuore e sensibilità, è anche portatore sano di cultura.
Ha creato un Festival musicale nella sua terra natia, la Sardegna, nella piazza del Popolo del paese in cui è nato, Berchidda. È il Time in Jazz Festival arrivato alla sua trentaduesima edizione e in scena quest’anno in Sardegna dal 7 al 16 agosto 2019.
Ieri sera abbiamo ascoltato dal vivo la talentuosa pianista siciliana Sade Mangiaracina con il suo Trio composto da pianoforte – Sade Mangiaracina – contrabbasso – Marco Bardoscia – e batteria – Gianluca Brugnano.
Hanno eseguito brani tratti dall’ultimo album composto da Sade e intitolato “Le mie donne”,dedicato a donne che si sono distinte per la loro personalità e coraggio: da Coco Chanel a Frida Kahlo, Rosa Parks, Amelia Hearheart,Anna Frank, passando per Malala Yousafzai, Rita Atria, Frida Kahlo e il premio Nobel Aung San Suu Kyi.
L’album é stato il primo realizzato dalla musicista siciliana per la Tǔk Music di Paolo Fresu.
Il festival è articolato tra eventi serali a pagamento, nella centrale Piazza del popolo di Berchidda, e una serie di eventi collaterali gratuiti che si susseguono durante tutta la giornata a Berchidda e in
‘Altri luoghi’ come scritto sui materiali promozionali dell’evento, principalmente nel nord della Sardegna tra cui: Ardara, Arzachena, Bortigiadas, Budoni, Cheremule,
Erula,Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Mores, Nulvi, Olbia, Ploaghe ,Porto Rotondo, Posada, San Pantaleo, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Tula.
Ogni concerto e ogni performance si tiene in luoghi molto suggestivi e di grande interesse culturale o naturalistico per il territorio sardo: boschi, pinete, chiesette campestri e siti nuragici diventano palcoscenici da cui ascoltare dal vivo grandi musicisti.
Ieri sera eravamo presso la Torre costiera di Porto Rotondo. Questa torre ha una storia interessantissima. Il luogo dove si trova si chiamava un tempo Punta Nuraghe fino al 2015, quando, per volontà del consorzio Porto Rotondo, si è proceduto ad uno scavo approfondito e ciò che apparentemente sembrava, per forma e composizione un nuraghe, si è rivelato un ritrovamento archeologico di grande importanza nel bacino occidentale de Mediterraneo : una torre di avvistamento punica risalente al IV secolo A.C.
Serviva per avvistare potenziali pericoli provenienti dal mare e comunicarli con appositi segnali di fuoco alla successiva torre di avvistamento, collocata a Olbia, nella zona del centro commerciale Terranova.
Il tema di questa edizione del Time in Jazz si ritrova nel suo claim “Nel mezzo del mezzo”, come “un’isola, la Sardegna, che sta idealmente tra l’Africa e l’Europa”, spiega Fresu nella sua presentazione: una “Terra di mezzo” in quell’“oceano contemporaneo delle nuove migrazioni degli anni Duemila” che è il Mediterraneo.
All’interno del programma del festival, uno spazio significativo è dedicato alle arti visive con il Progetto PAV, diretto da Giannella Demuro e Antonello Fresu, al cinema con la rassegna di film documentari diretta dal regista Gian Franco Cabiddu e ad alla danza, al teatro e alla letteratura, con presentazioni di libri, azioni di sensibilizzazione ambientale, laboratori e spettacoli per bambini e progetti di inclusione per migranti.
Tra gli ospiti di questa rassegna si trovano grandi artisti internazionali del calibro di Omar Sosa e Yilian Cañizares, Nils Petter Molvær, Jaques Morelenbaum, accanto a una nutrita schiera di artisti affermati e talenti emergenti della scena nazionale: Gegè Munari, Danilo Rea, Claudio Fasoli, Ramberto Ciammarughi, Monica Demuru con Natalio Mangalavite, Franca Masu e Sade Mangiaracina, Dino Rubino, Francesco Ponticelli, Simone Graziano, Giovanni Falzone, con Sebastiano Dessanay, Daniele di Bonaventura e, naturalmente, Paolo Fresu.
Jazz, ma non solo: ecco allora in cartellone la regina della canzone italiana, Ornella Vanoni, il liscio “trasversale” e contaminato dell’Orchestra Mirko Casadei, il duo Fantafolk di Vanni Masala e Andrea Pisu, i dj set di DJ Rocca. E ancora, la Funky Jazz Orkestra, street band di casa proprio a Berchidda diretta dal trombettista Antonio Meloni, che ha aperto il festival, mercoledì 7 agosto con la sua trascinante miscela di brani tra funk, jazz, pop, rock e arrangiamenti originali, nell’immancabile “concertazione navale” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna: un evento reso possibile per il quattordicesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della Compagnia delle navi gialle.
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Per il calendario completo visitate il sito web di Time In Jazz.